sabato 18 marzo 2017

Gertrude Stein e Peggy Guggenheim... due grandi personalità alle quali la storia dell'arte moderna deve molto

Affermatasi nel corso del XIX secolo, anche se nei primi del 900 le avanguardie storiche interessano tutta l’Europa, Parigi, con i suoi quartieri di Montmartre e Montparnasse, ha un ruolo fondamentale in campo artistico. C’è un indirizzo fondamentale nella Parigi degli anni ’20: Rue De Fleurus numero 27. Oggi, affissa vicino al portone nero in ferro battuto, troviamo una placca marmorea con la scritta “Gertrude Stein 1874-1946 écrivain américain vécut avec son frère Leo Stein puis avec Alice B. Toklas elle y reçut de nombreux artistes et ecrivains de 1903 à 1938” (Gertrude Stein 1874-1946 scrittrice americana vissuta con il fratello Leo Stein e poi con Alice B. Toklas ha ricevuto molti artisti e scrittori dal 1903 al 1938). Stiamo parlando della casa di una scrittrice-poetessa americana, nonché mentore, mecenate, collezionista e donna lungimirante. Lei è Gertrude Stein. Nata nella città di Allegheny in Pennsylvania, e figlia di una ricca famiglia d’immigrati tedeschi di origine ebraica, si trasferisce a Parigi, nel 1903, dove vivrà fino alla sua morte. La sua passione per l’arte viene condivisa con i fratelli Leo e Michael; l’uno critico d’arte, l’altro uomo d’affari che finanziò, insieme alla moglie Sarah, gli acquisti di opere d’arte dei fratelli. Ben presto le pareti del suo salotto, com’è possibile apprezzare dalle innumerevoli fotografie storiche, si riempiono di quadri di autori quali Cézanne, Renoir, Toulouse-Lautrec, Matisse, Derain, Braque, Duchamp, Man Ray, Picabia, Picasso e tanti altri. In particolare strinse un forte legame con Picasso al quale ha dedicato una monografia datata 1938. D’altro canto è famoso il ritratto che lo stesso pittore ha fatto a Gertrude nel 1906 dal titolo “Ritratto di Gertrude Stein”. Il quadro, riconosciuto dagli studiosi dell’arte come il primo quadro proto-cubista, è oggi esposto al Metropolitan Museum of Art di New York. In questo dipinto, a cui l’artista pare abbia dedicato molto tempo e molte sedute di posa, sono evidenti i primi tratti della pittura tipicamente cubista. Il ritratto ha le forme semplificate ed essenziali. I tratti del volto sono marcati e duri, senza dettagli, gli occhi neri, di diversa dimensione, indicano profondità e l’insieme ricorda una maschera africana (l’arte africana in questi anni ha influenze nella pittura europea). La figura è massiccia ed il viso, con le sue caratteristiche, è diverso dal resto del dipinto. Nelle mani ci sono più dettagli e le forme sono meno spigolose e marcate. Da considerare che questo ritratto è precedente di un anno a “Le demoiselles d'Avignon” (1907), il primo vero dipinto cubista.

"Ritratto di Gertrude Stein"
 di Pablo Picasso (1906)

"Gertrude Stein e Alice B. Toklas"
foto di Man Ray (1922)











Ma Gertrude è stata anche una scrittrice ed una poetessa molto fertile e fondamentale per tutta la letteratura dell’epoca e quella successiva. Tra se sue opere principali ricordiamo “Tre vite” (1909) e “Autobiografia di Alice Toklas” (1933). Da notare che Alice Toklas (1877-1967) è stata la sua compagna per tutta la vita ed insieme aprirono il salotto oltre che ai pittori (tra cui Picasso, la sua migliore “invenzione”) anche a scrittori del calibro di Guillaume Apollinaire, Ernest Hemingway, Jean Cocteau, la coppia più ambita degli anni ruggenti francesi, Zelda e Francis Scott Fitzgerald e quella che è stata definita la “lost generation” americana. Questa definizione è una invenzione della stessa Gertrude Sterin “génération perdue” ma è stata resa popolare da Hemingway nel suo primo romanzo “Festa mobile” (romanzo pubblicato postumo).


C’è un’altra donna molto importante nel mondo dell’arte: Peggy Guggenheim (1898-1979), definita come la collezionista che ha rivoluzionato la storia dell’arte del 900. Nella biografia scritta nel sito web del suo museo (Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Venezia) troviamo “Peggy Guggenheim svolse un ruolo determinante nella storia dell'arte del Novecento. Era solita dire che era suo dovere proteggere l'arte del suo tempo e a questa vocazione e alla creazione del suo museo dedicò buona parte della vita”. Nata a New York, da una famiglia di emigrati ebrei della Svizzera tedesca, inizia a lavorare da giovane presso la libreria Sunswise Turn a New York. La Guggenheim ha, in questo modo, la possibilità di frequentare importanti circoli e salotti, dove incontra molti intellettuali dell'epoca. Entra così nel mondo delle avanguardie. La sua vita, dominata dall’arte e tormentata da tre figure maschili (Laurence Vail, John Holms e Max Ernst), sarà divisa tra New York, Parigi, Londra e Venezia, città molto amata dalla Guggenheim. Proprio qui alla fine del 1948 acquisterà il Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, che diventerà la sua dimora, e sarà il luogo dove trascorrerà trent’anni della sua vita continuando a collezionare e supportare gli artisti dell’epoca. La tomba con le sue ceneri si trova nel giardino del Palazzo vicino a dove sono seppelliti i resti dei suoi amati e inseparabili cagnolini (“Here lie my beloved babies”). Aperta al pubblico nel 1951, la casa o meglio il museo di Peggy Guggenheim, oggi ospita la collezione personale di arte del ventesimo secolo della collezionista, ma anche opere di altre collezioni e mostre temporanee. Molti, anzi moltissimi sono gli artisti che circondano la vita della Guggenheim e per citare i più famosi ricordiamo: Marcel Duchamp, Jean Cocteau, Vasily Kandinsky, Francis Picabia, Georges Braque, Salvador Dalí, Piet Mondrian, Mark Rothko e Jackson Pollock (uno dei padri dell’Espressionismo Astratto). 

Peggy Guggenheim e J. Pollock
foto di G. Kargar (1943)
Peggy Guggenheim (1950)






Quest’ultimo otterrà la sua prima “personale” nel 1943 a New York. Peggy Guggenheim, nel ruolo di mecenate e collezionista degli esponenti della nascente avanguardia newyorkese, sarà la figura fondamentale nella nascita e nello sviluppo del primo movimento artistico americano di livello internazionale. Con l’apertura di diverse gallerie e musei di arte moderna (ricordiamo anche la Fondazione Solomon R Guggenheim, creata nel 1937 e dal 1959 ospitata nel famoso edificio a spirale di Frank Lloyd Wright situato nella 5th Avenue a New York), grazie alla scoperta e l’incoraggiamento di molti artisti della sua epoca, grazie al suo amore per l’arte, alla sua sensibilità e lungimiranza Peggy Guggenheim, è stata davvero una figura fondamentale nel panorama delle arti figurative del suo tempo e di quello che è stato dopo di lei.

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