martedì 28 marzo 2017

Cubismo

Pensando a questo movimento il primo nome che ci viene in mente è senz’altro Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso, o semplicemente Pablo Picasso. E di certo non sbagliamo ma dobbiamo fare un passo indietro. Il cubismo ha il suo primo germoglio con Paul Cézanne (1839-1906) pittore francese che pur nascendo nella culla degli impresisonisti (partecipa infatti alla prima mostra, quella del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar) ha un rapporto distaccato da questo movimento e viene considerato il padre del cubismo poichè cerca di sintetizzare le forme e lo spazio mediante l’utilizzo del solo colore (sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle, non c’è prospettiva ne chiaro-scuro). E’ interessato solo ai volumi e non allo spazio, tanto da affermare che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera. Possiamo già riconoscere le caratteristiche fondamentali del Cubismo che viene suddiviso in protocubismo, cubismo analitico e cubismo sintetico (c’è anche un cubismo orfico molto diverso nei contenuti). I due maggiori esponenti sono Pablo Picasso (1881-1973) e Georges Braque (1882-1963). Per convenzione la data di inizio di questa avanguardia storica corrisponde con “Le demoiselles d’Avignon” (1906-1907) di Pablo Picasso, uno dei più famosi artisti del XX secolo. Padre del Cubismo e della pittura moderna. Ma quale è il significato di questa opera? “Le bordel philosophique”, secondo il titolo attribuitole da Apollinaire, rappresenta la visione di una casa d’appuntamento, situata in una strada malfamata di Barcellona, con all’interno cinque donne. Le due figure centrali guardano dritte verso lo spettatore mentre le rimanenti, ai lati, hanno un aspetto diverso avendo il volto rappresentato da tratti molto somiglianti a maschere africane (da ricordare che l’arte africana conosce un momento di grande popolarità tra gli artisti europei). Quella in basso a destra è addirittura girata di schiena ma il viso è rivolto al contrario. In generale l’opera è caratterizzata dalla mancanza di vuoti e pieni e le figure, spigolose e ruotate, perdono l’anatomia classica. Viene demolita la prospettiva e i soggetti invece di essere guardati da una sola angolazione sono osservati da molteplici e rappresentati come una commistione degli stessi, ottenendo l’effetto di sovrapposizione di piani e volumi e la nascita di una nuova dimensione dello spazio pittorico, la quarta dimensione. In pratica per rappresentare la realtà Picasso la osserva ma, a differenza degli impressionisti intenti a cogliere l’attimo, il colore di un preciso istante e l’effimera evanescenza del tempo, il pittore cubista osserva per un tempo più prolungato, tempo in cui riesce a cogliere, da diverse ancolazioni, la totalità del soggetto ed il suo movimento. Pertanto nella pittura tenta di rappresentare questa visione in cui un oggetto simultaneamente mostra più lati di se stesso, sconvolgendo la rappresentazione tradizionale e le regole della mimesi, introducendo la necessità, da parte dello spettatore, di analizzare, ricostruire e comprendere l’opera d’arte. Volti e corpi sono completamente trasformati introducendo maschere e geometrie. Uno degli aspetti fondamentali della mimesi, la prospettiva viene, ora, completamente stravolta. Il suo limite sta nella staticità del soggetto (concetto che sarà ripreso dal Futurismo che avrà come parola d’ordine la dinamicità). 

Cézanne - Mont Sainte Victoire
(1902-1904)

Picasso
Le demoiselles d'Avignon
(1907)

Picasso
Ritratto di Dora Maar
(1937)

Braque - Porto in Normandia
(1909)
   

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