giovedì 11 maggio 2017

Doppio, duplice e doppiezza: i gemelli

Doppio, duplice e doppiezza. Parole e significati che hanno da sempre, ed ancora, affascinato pittori e fotografi. La rappresentazione della realtà, attraverso la pittura e la fotografia, di soggetti uguali o simili, non è altro che un rafforzamento ed un’enfatizzazione del concetto, essendo un "raddoppio in una replica". Pensiamo ai gemelli, una forma di tautologia, in cui si assiste alla perdita dell’unicità, in cui possiamo trovare anche delle differenze ed una sensazione perturbante, caratteristiche queste che ne sottolineano l’interesse da parte degli artisti. Basti pensare a René Magritte con il suo dipinto dal titolo “Decalcomania” (1966) ed i ritratti in cui è stato egli stesso fotografato da Duane Michals. Ma anche “Le due Frida” (1939) di Frida Kahlo, l’autoritratto con due volti (1922) di Giorgio De Chirico e ancora il “Doppio ritratto di artisti” (1654) di Jean Baptiste de Champaigne e Cesare Sofianopulo con “Autoritratto bifronte” (1936). In fotografia non possiamo non citare le gemelle di Diane Arbus (“Identical Twins” del 1967, che in effetti tanto identiche non sono) ed ancora i doppi di Maurice Gilbert, Claude Cahun, Man Ray e Alighiero Boetti (quest’ultimo con “Gemelli” datato 1968). 

Jean Baptiste de Champaigne
Doppio ritratto di artisti (1654)
 
Alighiero Boetti
Gemelli  (1968)
Cesare Sofianopulo
Autoritratto bifronte (1936)

Claude Cahun
The life and death (1928)

Diane Arbus
Identical Twins (1967)

Duane Michals
Magritte Coming and Going (1965) 

Frida Kahlo
Le due Frida (1939)

Giorgio De Chirico
Autoritratto con due volti (1922)

Man Ray
The Kiss (1935)

Maurice Gilbert
Henri de Toulouse-Lautrecas as artist
and model ( 1892)

Rene Magritte
Decalcomania (1966)





















































Ma anche i fotografi contemporanei analizzano e studiano questa tematica ed ognuno lo fa con la sua sensibilità ed esperienza ed in molti dei lavori emergono più che le somiglianze le diversità e la psicologia dei soggetti in esame. E così il cinese Gao Rongguo dal 2011 al 2013 - nel suo progetto “gemelli identici” - ha girato 511 villaggi per trovare e fotografare 23 coppie di gemelli con più di 50 anni di età. Attraverso questo lavoro antropologico egli documenta che, anche se appena nati e durante tutta l'infanzia possono essere identici, la crescita e i percorsi di vita differenti possono renderli un pó meno simili. Nelle sue immagini i fratelli gemelli si ritrovano faccia a faccia, l'uno di fronte all'altro, simili ma allo stesso tempo diversi a causa dei segni lasciati dal tempo. Non troppo diverso quello che ci presenta Martin Schoeller. Fotografo tedesco che vive e lavora a New York, è specializzato in ritratti che hanno la particolarità di essere molto dettagliati: “uso il flash e le luci per mettere in risalto gli occhi e la bocca. Credo che questi due elementi mostrino al meglio l’unicità di ogni volto ma allo stesso tempo ci rendano tutti uguali. Mi piace riflettere su cosa rende speciale l’espressione specifica di un personaggio e cosa ha in comune con quella di un altro”, ha spiegato Schoeller. La sua ultima serie riguarda i gemelli nei quali possiamo vedere similitudini e diversità; anche in questo caso differenze che aumentano con il passare dell’età; stile di vita, condizioni sociali e di salute, tutti elementi che influiscono sui caratteri somatici di ogni individuo. Interessante il fotografo e chirurgo americano David Teplica; nella serie “Twins” da oltre 25 anni esplora, in modo creativo, anatomico e scientifico, gli affascinanti legami psicologici, emotivi e fisici che i cloni naturali (ossia i gemelli omozigoti) condividono. Annette Schreyer, nata in Germania ma per la quale l’Italia è l’origine della sua carriera fotografia, afferma: “Anch’io sono una gemella e con mia sorella, che vive a Toronto, ho un legame fortissimo. Quindi, il mio obiettivo è mostrare questo rapporto di simbiosi, soprattutto quando si è adolescenti”. Uno studio psicologico di inquietudini umane e bellezza formale. Bellezza e perfezione tipiche dei ritratti di Loretta Lux, anche lei tedesca (attualmente vive e lavora in Irlanda). I bambini sono i suoi soggetti, rappresentati con uno stile surreale dai colori con tonalità pastello. Uno stile molto personale: sembrano porcellane diafane, protagonisti di fiabe con uno sguardo - gli occhi grandi - triste e pensieroso. Wendy Mcmurdo fotografa scozzese lavora con la fotografia tradizionale e tecniche digitali per manipolare l'immagine, eliminando deliberatamente o sottolineando alcuni elementi per minare l'obiettività apparente dell'immagine fotografica e per evidenziare il soggetto. Nella serie Doppelgänger (che significa letteralmente duplicatore) ogni bambino viene digitalmente raddoppiato (ossia copiato e incollato), per ottenere due gemelli che non sono semplicemente simili ma identici in ogni dettaglio. Ci presenta scene di curiosità, di collaborazione o di concorrenza dove ogni bambino diventa il compagno di gioco o il rivale dell'altro. Oltre ai gemelli ci sono altri elementi ed altre metafore che ci parlano di “doppio”, non in ultimo lo specchio, molto utilizzato in ambito artistico, ma per questa ragione gli sarà dedicata una riflessione in un altro post.    

Photo by Annette Schreyer
http://annetteschreyer.com
Photo by David Teplica
http://www.davidteplica.com 
Photo by Gao Rongguo

Photo by Loretta Lux
http://www.lorettalux.de

Photo by Martin Schoeller
https://martinschoeller.com

Photo by Wendy Mcmurdo
https://wendymcmurdo.com

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