lunedì 20 febbraio 2017

Premessa: la figura femminile nell'arte


La donna, nell’arte, è sempre stata una musa ispiratrice. Uno dei soggetti più rappresentati, sempre vista come, agli antipodi, vergine oppure oggetto di desiderio e non c’è nessun artista che non l’abbia dipinta, scolpita o fotografata almeno per una volta. Ma le donne sono state nel corso della storia anche abili artiste e fondamentali mecenate. È stata Artemisia Gentileschi (1593-1653) - pittrice italiana appartenente alla scuola di Caravaggio - a introdurre il concetto che non solo gli uomini possono essere artisti. Da questo momento in poi la donna ha avuto un ruolo attivo anche se ha dovuto lottare contro chi lo trovava inopportuno e indegno. Inizialmente lasciata in ombra, è diventata, poco a poco e con non poca fatica, sempre più presente e importante nella scena culturale. In questa sezione del blog mi piacerebbe parlare di artiste del calibro dell’impressionista Berthe Morisot, Frida Kahlo, Tamara de Lempicka, Marina Abramovich, Jenny Saville. E poi la famosa Peggy Guggenheim ma anche la, forse meno nota ma non per questo meno importante, Gertrude Stein ed il suo salotto parigino. La stilista Madeleine Vionnet. Scriverò anche di donne fotografe come Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Tina Modotti, Francesca Woodman, Sally Mann. Questi nomi per citarne alcune. La ragione di questa parte specifica del blog è perché ritengo (e non sono solo io a dirlo, ma lo dicono anche importanti critici) che la donna con la sua sensibilità, la sua forza e la sua visione del mondo ha completato quello che altrimenti sarebbe stato un panorama artistico solo “a metà”.

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