venerdì 8 giugno 2018

Giochiamo con l'arte... capitolo 2

... continuando con l'indovinello precedente...

Se ci spostiamo nel 1850 lo stesso soggetto viene rappresentato da un altro grande pittore, anche poeta e padre fondatore dei Preraffaeliti. Possiamo ritrovare la stessa atmosfera e gli stessi simboli del dipinto precedente. Si tratta, anche in questo caso, di un olio su tela, dal titolo in latino, attualmente conservato alla Tate Gallery di Londra. La rappresentazione in questo caso si discosta molto da quelli che erano i modelli Medievali e l’artista ci descrive una storia antica mostrandocela secondo una visione nuova e semplice. Scorcio di una stanza, dalla finestra aperta è visibile il cielo blu e la sagoma di un albero. Un letto, questa volta ben ordinato, sul quale è seduta, spalla appoggiata alla parete, gambe raccolte, capo leggermente inclinato in avanti e sguardo mesto, una dolce ancilla dai lunghi capelli castani. Il colore predominante è il bianco infatti sia le lenzuola che la lunga veste della ragazza, particolare questo diverso dalla rappresentazione tipica, hanno lo stesso colore fino a farli quasi confondere. Ma bianchi sono anche il muro, il pavimento e la tunica del secondo personaggio raffigurato nel dipinto. E’ un ragazzo, in piedi (anche qui siamo di fronte ad un cambiamento dell’iconografia classica) che, sulla sinistra della tela è rivolto a tre quarti rispetto all’osservatore, e guarda verso la ragazza con la mano sinistra leggermente alzata mentre con l’altra mano, tesa in avanti, le porge un giglio bianco. Osservando con attenzione all’angolo in basso della finestra, che si trova sullo sfondo, viene rappresentata una piccola colomba bianca. Colori a contrato sono l’azzurro della tenda e il rosso del leggio (ecco che qui compaiono i colori della rappresentazione classica). Un’aurea color ocra circonda il capo di entrambi i personaggi evidenziando, a partire dal carattere umano dei due soggetti, un’atmosfera sacra.

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