sabato 22 luglio 2017

L'albero come soggetto in fotografia e pittura

Molti sono gli argomenti amati da pittori e fotografi ed uno di questi è senza alcun dubbio l’albero (e per estensione il bosco) che in se racchiude il ciclo della vita. Ne è simbolo e archetipo: fecondità, nascita, crescita, morte, memoria, rigenerazione e anche trasformazione. E’ simbolo sacro, mistico, trascendente, spirituale e profano essendo soggetto ricorrente nelle religioni, nella mitologia, nelle favole e nella cultura popolare. L’albero è un riparo ed un’abitazione, i suoi frutti sono cibo, il suo legno ardendo ci scalda e se intagliato può diventare scultura donandoci bellezza, utensile da lavoro offrendoci aiuto e strumento musicale regalandoci suoni armoniosi. Evoca silenzio, meditazione, contemplazione, concentrazione, energia. Ma anche gioia, allegria ed al contrario tristezza e malinconia. Sviluppandosi verticalmente, rappresenta il collegamento tra il piano materiale e quello spirituale, tra il mondo sotterraneo e quello di superfice, rappresenta il passato, il presente ed il futuro attraverso i cambiamenti e le evoluzioni al trascorrere delle stagioni. Gli alberi sono frequentemente rappresentati nelle arti visive per la loro bellezza, le emozioni, i sentimenti che ci trasmettono ed i diversi stati d’animo che possono suscitare. Molte le caratteristiche: i colori delle foglie e le chiome, con le sfumature che cambiano nelle diverse ore del giorno e dei mesi. Il groviglio dei rami e delle radici. La rugosità della corteccia. I cerchi dei tronchi che sono storia e memoria. La resina come lacrime e la linfa come simbolo di flusso vitale. La grandezza e la robustezza dei fusti ma anche gli esili arbusti. Alberi maestosi e forti ma anche fragili. Alberi incontaminati, soggetti solo alle regole della natura, piegati dal vento, spezzati dal fulmine, contorti dal terreno e dai sassi, ma anche “segnati” dal passaggio e dalla mano dell’uomo. Tutto questo permette all’artista diverse interpretazioni e diversi modi di proporci questo soggetto. Spesso l’albero è rappresentato come autoritratto, e allora ecco una poesia che ben si addice a questo: “Per essere albero devi imparare, almeno una volta, a essere ombra. Per essere albero devi aver la vita che ti scorre dentro, confonderti tra i colori di mondi che vivono altrove. Per essere albero devi saper essere foglia e radice sfidare il vento, nasconderti dentro la terra. Saper crescere attorno ai cerchi concentrici della memoria come il segno di tempi che si rincorrono lungo la vita. Per essere albero, per essere davvero albero, devi saperti protendere al cielo, saper parlare da solo alla luna, saperti guardare nel riflesso di un fiordo, seguire lo scorrere della vita a fianco del fiume. Come una sequenza ininterrotta di storie da raccontare” (Guatan Tavara).

Per tale tema ho selezionato - tra le molte - alcune opere di pittori e fotografi nelle diverse epoche, a partire dal medioevo nel primo caso e dagli albori della fotografia nel secondo, fino ai giorni nostri. Nel corso delle epoche oltre ad essere cambiata la tecnica, è anche stato modificato il significato della rappresentazione che inizialmente era solo di tipo mistico-religioso e via via ha assunto un significato sempre più descrittivo fino a diventare introspettivo, dove ognuno di noi, come sempre accade, può essere parte attiva dell’opera, “vedendo ed interpretando” in maniera molto soggettiva. E così possiamo ammirare affreschi raffiguranti alberi in abbazie e cattedrali oppure disegni come quelli di Leonardo (il primo che ha ne ha studiato la crescita), dipinti realistici pensando a Courbet ma anche alberi surreali o carichi di significati e poi alberi stilizzati e quasi astratti come nel caso dello studio di Piet Mondrian e prima di Paul Cézanne. In fotografia non è differente e così spaziamo tra fotografie documento, pittoriche, sperimentali e concettuali. Ad ognuno di noi il proprio albero ed il proprio modo di rappresentarlo…

In pittura:

L'Albero della Fecondità
Affresco 1265
Abbazia Massa Marittima (Grosseto)
Albero di Jesse
metà XV secolo
Altare di San Leonardo
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Venafro (Isernia)


Leonardo da Vinci  (1452-1519)
Studi della crescita degli alberi

Leonardo da Vinci (1452-1519)
Studio degli effetti della luce sugli alberi
Caspar David Friedrich
Alberi e arbusti nella neve (1828)

Gustave Courbet
Le Chêne de Flagey  (1864)

Utagawa Hiroshige
(1857)

Vincent Van Gogh
Paesaggio con Salici (1888)

Claude Monet
I tre alberi, autunno (1891)

Paul Cézanne
Il grande pino (1892)

Gustav Klimt
L'albero della vita (1905)

 Georges Braque
Parque de Carrières-Saint-Denis (1909)

Piet Mondrian
Albero grigio - serie degli alberi (1912)

Egon Schiele
Quattro alberi (1917)

René Magritte
La ricerca dell'assoluto (1963)












































































In fotografia:

William Henry Fox Talbot
Trees With Reflection (1844)

Anne Brigman
The Lone Pine (1908)

Brasai
Stairs in Montmartre
(Escalier de la butte Montmartre)
1937-1938

Ansel Adams
Jeffrey Pine (1940)

Man Ray
"Rayograph" con albero, luna e stelle
(1942)

Mario Giacomelli
La casa e l'albero (1956)

Ivano Bolondi
Senegal (1993)

Sally Mann
Serie Deep South (1998)

Steve McCurry
Testa di Buddha
incastonata nelle radici
Wat Phra Mahathat
Ayutthaya Tailandia (2004)

Michael Kenna
Lago Kussharo
Hokkaido Giappone (2005) 

Sebastião Salgado
The Awá Brasile (2013)


Mark Steinmetz
From my home (2013-2015)

Marsel van Oosten
Beyond The Veil Of Death (2014)

 
Orietta Bay
I guardiani del bosco (2011)
Claudio Gobbi
 Ural Studies (2015)

6 commenti:

  1. E' interessante anche vedere quanti grandi autori hanno lavorato sul tema dell'albero e con quanti diversi modi.
    E', come del resto gli altri precedenti post, interessante, ben realizzato, adatto a un pubblico curioso e desideroso di condividere ma anche a chi già sa per confrontarne i pensieri.
    Grazie per aver inserito anche una mia fotografia.
    Orietta Bay

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  2. Grazie a te Orietta. La tua fotografia è molto interessante e spiego qui che fa parte di un portfolio dal titolo "I guardiani del bosco" realizzato da te nel 2011. Ci racconta di un albero con un'interessante storia contadina, una fotografia-documento, una storia tra fiaba e realtà, un bosco dalle meravigliose presenze: ... negli anni della Prima Guerra Mondiale - in una frazione di Rondanina, paesino della Val Trebbia nell'entroterra Ligure - un uomo, di nome Ginolla, viveva solo ma era sempre in cerca di compagnia. Non c’era più nessun giovane in paese, solo anziani, donne e bambini. Erano tutti al fronte e lui per rallegrarsi si era costruito, intagliandoli nel tronco dei suoi alberi di castagno, immagini di Santi e Apostoli, certo che alla fine della sua opera la guerra sarebbe finita grazie alla loro intercessione. Alla costruzione dedicava i tanti pomeriggi di riposo e proseguendo nel lavoro, trattando come persone i personaggi già intagliati, li deliziava suonando per loro la sua armonica, talora, anche, improvvisando balli…

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  3. È molto interessante osservare l'interpretazione pittorica dell'albero da un punto di vista cronologico fino ad arrivare a Magritte che mi pare indichi come è cambiato il nostro sguardo. La fotografia sembra non avvertire l'esigenza di un occhio più visionario ma sembra sempre alla ricerca dell'essenza, quasi della sacralità che l'albero porta con sè. Mi piace questa ricerca, è molto suggestiva. Piera Cavalieri

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    1. Grazie Piera. Grazie per la tua riflessione che è un valore aggiunto a questo post. Concordo con te nell'interpretazione del percorso pittorico e fotografico.

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  4. Vero, tutto molto suggestivo, belle correlazioni fra pittura e fotografia; chi di noi nella sua infanzia non ha avuto quasi un amore fraterno per gli alberi? Scalarlo per sedersi fra i suoi rami a contemplare il mondo e i nostri pensieri solitari? Ho visto alberi crescere in luoghi aspri, sulle rocce con solo un pugno di terra, altri piegati dalla forza del maestrale fin quasi toccare terra, altri maestosi e imponenti fino a voler toccare il cielo e in tutti proprio tutti un senso del sacro inno alla vita e magia

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    1. Hai ragione è esattamente così e ti ringrazio perché hai condiviso qui il tuo pensiero. Come sempre grazie per la tua condivisione, la tua sensibilità, la tua delicatezza e la tua profondità d'animo.

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